L’estate è finalmente arrivata. È il momento in cui molti di noi sognano il mare, il profumo
della salsedine, i piedi nella sabbia calda e magari un tuffo rinfrescante dopo mesi di
lavoro o scuola. Ma se vivere tutto questo sembra naturale per tanti, per chi ha una
disabilità – motoria o sensoriale – può diventare un vero percorso a ostacoli. Per fortuna, le
cose stanno cambiando: sempre più spiagge italiane si stanno attrezzando per accogliere
tutti, davvero tutti.
Ma cosa vuol dire, in concreto, “spiaggia accessibile”?
Non basta una passerella in legno o un bagno “adattato”. Una spiaggia accessibile è un
luogo pensato per permettere alle persone con disabilità di vivere il mare in autonomia,
sicurezza e dignità. Ci sono dei requisiti ben precisi, come:
– Parcheggi riservati a pochi metri dagli ingressi;
– Percorsi senza barriere architettoniche, che arrivano fino agli ombrelloni o addirittura
alla riva;
– Sedie“job”, con ruote grandi e galleggianti, perfette per spostarsi sulla sabbia e in
acqua;
– Bagni, docce e spogliatoi accessibili;
– Personale formato pronto ad aiutare con discrezione e competenza.
Alcune spiagge offrono anche sollevatori, ausili galleggianti, aree d’ombra dedicate o
percorsi tattili per chi ha una disabilità visiva. Un buon punto di partenza per orientarsi è il
vademecum dell’Osservatorio per il Turismo Accessibile o i portali come HandySea.it e
VillageForAll.net.
Le spiagge accessibili da Nord a Sud
Secondo un’indagine del Corriere della Sera, in Italia oggi ci sono oltre 650 spiagge
accessibili. Non tutte sono perfette, ma molte si avvicinano davvero a un’idea di vacanza
senza barriere.
Liguria e Toscana
In Liguria segnaliamo Sestri Levante, Varigotti e San Bartolomeo al Mare: località
accoglienti, con passerelle lunghe e servizi ben distribuiti. In Toscana, la costa grossetana è
all’avanguardia: da Follonica a Marina di Grosseto, fino a Tirrenia e all’Isola d’Elba, si
trovano spiagge libere attrezzate e stabilimenti privati sensibili al tema. A Grosseto,
addirittura, chi ha la 104 può usufruire di ombrelloni e lettini gratuiti.
Marche, Abruzzo e Lazio
A Senigallia, i Bagni 63 sono un esempio virtuoso: ci sono lettini rialzati, servizi accessibili e
personale gentile. In Abruzzo, da Montesilvano a Martinsicuro, si trovano strutture accoglienti e ben attrezzate. Anche il Lazio si muove nella giusta direzione, con spiagge
inclusive da Ostia ad Anzio grazie al supporto delle amministrazioni locali.
Puglia e Basilicata
Nel Salento, Marina di Andrano ospita il progetto “Liberi di Nuotare”, che garantisce sedie
job, piattaforme in legno e supporto. A Bari, Torre Quetta è diventata la prima spiaggia
pubblica accessibile della regione, con servizi all’avanguardia e carrozzine elettriche.
In Basilicata, Policoro e Pisticci sono esempi di come l’accessibilità si possa coniugare con
la bellezza del mare. Diverse spiagge sono gestite da cooperative sociali che promuovono
una vera inclusione
Sicilia e Sardegna
A San Vito Lo Capo, in Sicilia, il progetto “No Limits” ha trasformato la spiaggia in un
modello nazionale. E anche a Lido di Noto si respira un’attenzione particolare alle esigenze
di tutti. In Sardegna, la spiaggia del Poetto (Cagliari) è completamente senza barriere, e a
Sant’Antioco è attivo il progetto Isola del Cuore, che punta a un’esperienza mare davvero
inclusiva.
Una vacanza senza ostacoli è un diritto
Tutti dovremmo poter decidere di andare al mare senza dover prima fare una mappa
mentale di barriere architettoniche. L’accessibilità non è un lusso o un favore: è un diritto. E
in un Paese come il nostro, con quasi 8.000 km di costa, è bello vedere che qualcosa si sta
muovendo, anche grazie all’impegno di tante persone, associazioni e amministrazioni.
L’estate 2025 promette di essere una delle più inclusive di sempre. Ma la cosa più
importante è questa: scegliere una spiaggia accessibile non vuol dire “accontentarsi”. Vuol
dire vivere il mare davvero, come tutti e con tutti.